Era il 15 novembre 1954 quando un gruppo di alpini, reduci dalle sciagurate guerre combattute e che indubbiamente avevano un senso del dovere ed un comportamento sostenuto sui campi di battaglia di tutto rispetto, decisero di dar vita alla costituzione di un gruppo nella delegazione genovese di Rivarolo.

Il Comune di Rivarolo che con il Regio Decreto n. 74 del 14 gennaio 1926 veniva inglobato assieme ad altri 19 comuni della Val Polcevera, della Val Bisagno e delle due riviere, a Levante e a Ponente, nella cosiddetta Grande Genova, manteneva ancora quel clima di paese che voleva contare i suoi morti e radunare coloro che ebbero la fortuna di ritornare “a baita”. Questa molla fu quella che guidò i nostri fondatori nel desiderio di dar vita ad un gruppo iniziando a riunirsi al Bar della Stazione in via Rossini. Iniziarono a darsi una struttura per richiedere il formale riconoscimento da parte della Sezione di Genova che era stata costituita sin dal 23 novembre 1920.
Questo primo nucleo del nostro gruppo vedeva l’elezione della M.B.V.M sergente maggiore Angelo Tuvo, quale nostro primo Capo Gruppo. Con lui spiccavano altri decorati quali: Francesco Angiolini, C.G.V.M., Doro Bressani, M.B.V.M., Ottavio Fossa. M.B.V.M., Pietro Macchiavello, M.B.V.M., Mario Nicora, C.G.V.M., Cesare Piccinini, M.ll.V.M .. Guido Ruschena, M. B. V. M. che ricevette la decorazione l’anno successivo. Proprio Ruschena fu l’artefice principale della nuova sede (la famosa “Baita”).
L’8 gennaio 1955 verranno eletti: Capo Gruppo Domcenico Vacchina, vice Pietro Campana. segretario Guido Ruschena. tesoriere Giuseppe Fossati. Consiglieri Giovanni Cazzanti, Giuliano Donnini. Tersillo Garresio. Agostino Massobrio e Guglielmo Vascelli.
Terminati i lavori per rendere accogliente la nostra Baita, Domenica 27 marzo avviene l’inaugurazione ufficiale del Gruppo con benedizione del Gagliardetto e della sede da parte del cappellano sezionale padre Camillo alla presenza del sindaco on. Vittorio Pertusio; dopo la Santa Messa significative parole del celebrante, dell'oratore ufficiale avvocato G.B. Brunetti e del presidente sezionale gen. Remigio Vigliero che nell’occasione consegna al socio serg.magg. Guido Ruschena, la medaglia di bronzo al V.M. per il suo comportamento sul fronte greco-albanese.
Da subito l’impegno annuale del Gruppo sarà far celebrare ogni secondo sabato di gennaio nel Santuario rivarolese di N.S. del Garbo una Santa Messa a suffragio degli alpini "andati avanti".

Altro impegno importante che impegnò il gruppo dal 1961 al 1978 fu l’istituzione della “Befana alpina”. Tale attività era rivolta alle orfanelle e bambine abbandonate ospiti della “Casa della Divina Provvidenza” presso la Chiesa di S. Bartolomeo della Certosa. Ogni 6 gennaio, in coincidenza con festa dell’Epifania, ci si recava presso l’istituto per consegnare doni alle piccole sfortunate ospiti e con canti e giochi si cercava di portare loro spensieratezza, allegria e calore umano. Le piccole si consideravano nostre figlioccie, e in alcuni casi, attendevano tutto l’anno questo evento. Molte di loro instaurarono un rapporto molto stretto con alcuni alpini mantenendo un rapporto epistolare commovente indirizzandolo: “Al mio Papà Alpino” o ricevendo da essi saltuari inviti al pranzo della domenica. Anche questo struggente rapporto fu concausa della decisione di interrompere una tradizione che in alcuni casi non fece il bene delle nostre piccole amiche. Inutile dire che fu una decisione sofferta.

Altro momento d’incontro, se pur con fini diversi, e quello che vede al sabato sera riempirsi i tavoli della nostra baita per passare una serata in allegria degustando i vari manicaretti che i nostri bravissimi cuochi, che si sono alternati nell’arco del tempo, hanno e sanno confezionare in modo eccellente.

Una menzione particolare va in ricordo di Artidoro Bressani. L’indimenticabile e compianto “Doro”, Capo Gruppo per ben 24 anni dal 1956 al 1980. In occasione dei festeggiamenti del 25° anniversario del gruppo, fu premiato per il suo lungo impegno e nominato “Presidente Onorario del Gruppo”.
 
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