Cerimonia
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Il cappello di Pietro Garneri
L'ULTIMO SALUTO A "PEO"
 

Tutti avevamo un cruccio: non aver potuto partecipare all’esequie del nostro “Peo” nel modo migliore come avrebbe meritato. Questo senso di rimorso che albergava in tutti noi doveva in qualche modo essere superato. Questo ci ha spinto a far celebrare una S. Messa che per noi tutti non era solamente una cerimonia di suffragio, bensì quell’ultimo saluto che, aimè, non eravamo riusciti a tributargli.

La data e la chiesa scelta per questo importante momento, in accordo con la famiglia, fu quella di sabato 14 gennaio, a un mese e un giorno dal decesso, presso la Cappella annessa alla chiesa di S. Giovanni Bosco e S. Gaetano a Sampierdarena, luogo a lui molto caro.

Sono stati molti gli alpini che non hanno voluto mancare a questa cerimonia di ricordo, sia per l’amicizia che ci ha sempre legato al nostro ex capo gruppo, che per la vicinanza alla sua bella famiglia. Come era logico aspettarsi, e chi ha avuto la fortuna di conoscere Pietro ne capisce i motivi, oltre agli alpini del “suo” Gruppo vi è stata una folta presenza di alpini dei gruppi del settore e la presenza del  Vessillo Sezionale portato dal consigliere e primo Capitano Valter Lazzari scortato dal vice presidente vicario della Sezione di Genova Giancarlo Militello. Oltre il nostro, erano presenti i gagliardetti dei gruppi di Sampierdarena, Bolzaneto e Pontedecimo. Erano presenti alla cerimonia i famigliari di Garneri: la moglie, la figlia Alessandra, il genero e i nipoti.

Lo spirito di Garneri era presente e impersonato dal suo tanto amato cappello alpino “con quella sua perfetta Penna nera” di cui era molto orgoglioso. Posto su di un cuscino davanti all’altare ce lo faceva percepire  ancora assieme a noi, in mezzo a noi.

Il sacerdote che ha officiato la Messa ha detto  belle parole a suo riguardo, sapeva del forte legame che aveva con la chiesa di Don Bosco, della sua fede e dei suoi forti valori. Inoltre lo stesso sacerdote ha dimostrato la sua conoscenza degli alpini per quanto riguarda i valori di patria, di solidarietà verso il prossimo che ci contraddistinguono e dei quali Pietro è sempre stato interprete indiscusso.

La preghiera dell’Alpino, recitata dal Capitano Lazzari, come sempre a memoria e con grande trasporto, è stata per tutti noi un momento di commozione. Sembrava di rivedere il nostro “Peo”, nella sua vigoria giovanile, percorrere con passo d’Artigliere Alpino quell’ultimo sentiero che portava verso il Paradiso di Cantore.

I parenti erano commossi della grande presenza di alpini e della nostra vicinanza. E’ stata fatta una foto sulla scalinata della chiesa che speriamo possa essere di conforto ai familiari a ricordo di quanto noi tutti volevamo bene a Pietro e di quanto siamo e saremo loro vicini.

Vogliamo concludere questa cronaca della giornata con le parole della figlia Alessandra che ha voluto far conoscere a tutti chi era Garneri, chi era suo padre e il suo grande amore per il gruppo e per quella Baita che lui considerava la sua seconda casa.

 

14 gennaio 2017

“Sabato mi sono recata nella Baita di Rivarolo, quella Baita alla quale tu, Alpino fuori ma soprattutto dentro, hai dedicato impegno e tempo per gran parte della tua vita, con la tua puntualità e precisione che ti contraddistingueva. Sono stata accolta dai tuoi commilitoni, da i tuoi amici come una di famiglia, perché, a pensarci bene, loro erano la tua seconda famiglia.

Hai ricevuto l’attestato per il tuo cinquantesimo anno di iscrizione all’Associazione Nazionale Alpini con grande onore, ma tu, papà dovevi essere lì, dovevi ritirare l’attestato con le tue mani.

Cari Alpini, vi ringrazio per tutto quello che avete fatto e state facendo oggi per lui.

Grazie perche, fino all’ultimo, siete stati vicini al mio papà con il cuore, con la preghiera, con le vostre telefonate. Siete stati più che degli amici; dei veri e propri fratelli e figli.

Il vostro affetto sincero lo ha accompagnato lungo tutto quel critico momento della sua malattia e vi posso assicurare che il suo pensiero principale, dopo aver compreso quanto la sua vita sarebbe irrimediabilmente cambiata, era proprio quello di non voler rinunciare a voi, ai vostri incontri, alle vostre adunate.

Purtroppo così non è stato, ma sicuramente in quella Baita, il suo ricordo, vivrà per sempre, vivrà in quei muri, in tutte le fotografie delle adunate, vivrà nei vostri cuori, nei pensieri di tutti voi e in quel Cappello con la sua Penna nera così perfetta, a cui teneva proprio tanto.

Il sottotenente d’Artiglieria da Montagna Garneri Pietro, ora riposa in pace sulle sue amate montagne, sulla sua amata terra Aquilana che, con l’adunata del 2015. con tanto orgoglio, vi ha voluto far conoscere.

Ora è pronto a sfilare per la prossima Adunata Eterna.

Grazie a tutti”

Alessandra Garneri

 

 
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