Gennaio 2020 Notiziario del Gruppo di Rivarolo
   
Ciao  
 

Eventi

 
SPECIALE 65°DI FONDAZIONE DEL GRUPPO


BRA (CN) 28 MARZO 2020
 

Ieri

 
 

Era il 15 novembre 1954 quando un gruppo di alpini, reduci dalle sciagurate guerre combattute e che indubbiamente avevano un senso del dovere ed un comportamento sostenuto sui campi di battaglia di tutto rispetto, decisero di dar vita alla costituzione di un gruppo nella delegazione genovese di Rivarolo.

Il Comune di Rivarolo che con il Regio Decreto n. 74 del 14 gennaio 1926 veniva inglobato assieme ad altri 19 comuni della Val Polcevera, della Val Bisagno e delle due riviere, a Levante e a Ponente, nella cosiddetta Grande Genova, manteneva ancora quel clima di paese che voleva contare i suoi morti e radunare coloro che ebbero la fortuna di ritornare “a baita”. Questa molla fu quella che guidò i nostri fondatori nel desiderio di dar vita ad un gruppo iniziando a riunirsi al Bar della Stazione in via Rossini. Iniziarono a darsi una struttura per richiedere il formale riconoscimento da parte della Sezione di Genova che era stata costituita sin dal 23 novembre 1920.

Questo primo nucleo del nostro gruppo vedeva l’elezione della M.B.V.M sergente maggiore Angelo Tuvo, quale nostro primo Capo Gruppo. Con lui spiccavano altri decorati quali: Francesco Angiolini, C.G.V.M., Doro Bressani, M.B.V.M., Ottavio Fossa. M.B.V.M., Pietro Macchiavello, M.B.V.M., Mario Nicora, C.G.V.M., Cesare Piccinini, M.B.V.M, Guido Ruschena, M. B. V. M., che ricevette la decorazione l’anno successivo. Proprio Ruschena fu l’artefice principale della nuova sede (la famosa “Baita”).

L’8 gennaio 1955 verranno eletti: Capo Gruppo Domenico Vacchina, vice Pietro Campana. segretario Guido Ruschena. tesoriere Giuseppe Fossati. Consiglieri Giovanni Cazzanti, Giuliano Donnini. Tersillo Garresio. Agostino Massobrio e Guglielmo Vascelli.

Terminati i lavori per rendere accogliente la nostra Baita, Domenica 27 marzo avviene l’inaugurazione ufficiale del Gruppo con benedizione del Gagliardetto e della sede da parte del cappellano sezionale padre Camillo alla presenza del sindaco on. Vittorio Pertusio; dopo la Santa Messa significative parole del celebrante, dell'oratore ufficiale avvocato G.B. Brunetti e del presidente sezionale gen. Remigio Vigliero che nell’occasione consegna al socio serg.magg. Guido Ruschena, la medaglia di bronzo al V.M. per il suo comportamento sul fronte greco-albanese.

Da subito l’impegno annuale del Gruppo sarà far celebrare ogni secondo sabato di gennaio nel Santuario rivarolese di N.S. del Garbo una Santa Messa a suffragio degli alpini "andati avanti".

 

Oggi

 
 

Dal 1955 il nostro Gruppo è dunque rimasto sulla scena con i suoi alti e bassi ma con la fortuna di aver avuto Capi Gruppo del calibro di Doro Bressani, Cesare Piccinini e Pietro Garneri che da soli hanno coperto 50 anni della nostra storia. Non è stato compito da poco, per i Capi Gruppo che gli sono succeduti, essere all’altezza dell’eredità umana e di valori che gli hanno lasciato.

Nonostante questo grosso fardello siamo giunti a questo traguardo. Forse un po’ acciaccati dal peso degli anni che segnano i nostri soci ma ancora decisi a tener duro anche quando la cosa è più difficile e l’arrendersi all’inesorabile scandire del tempo sembra la scelta più facile.

Sappiamo tutti che la nostra bella Associazione, e di conseguenza il nostro Gruppo, sarà destinato, se nel frattempo non cambia qualcosa che oggi non sembra di facile soluzione, a spegnersi pian piano per mancanza di nuove leve. Quelle nuove leve che una sciagurata legge, giocando sui termini, è riuscita a bloccare prendendosi gioco anche della nostra Carta Costituzionale che all’art. 52 sancisce: “ La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Il servizio militare è obbligatorio nei limiti e modi stabiliti dalla legge.  Il suo adempimento non pregiudica la posizione di lavoro del cittadino,né l'esercizio dei diritti politici”.

Il Servizio di leva ufficialmente sospeso ha smesso di essere quel volano naturale della nostra Associazione e ha dunque terminato di fornire chi garantiva un futuro all’Associazione stessa.

La tradizione e, perché no, la leggenda degli alpini sarà dunque nelle mani di chi l’alpino non ha potuto fare ma che si riconosce nei nostri ideali e nei nostri valori. Parliamo dei nostri soci Aggregati e degli Amici degli Alpini. Sarà dunque demandata ad essi la memoria di quello che è stata la nostra Associazione. Ovviamente, a nostro modo di vedere, non potrà più essere l’A.N.A. che sarà destinata, come logica, a finire la sua attività il giorno che l’ultimo Alpino sarà “Andato Avanti”. Siamo comunque certi che sapranno costituire una nuova associazione che ne perpetui nel tempo il ricordo e l’ammirazione che gli Italiani hanno sempre avuto, e sempre avranno, per il nostro glorioso Corpo


Ritorno a Bra

 

La scelta di festeggiare il nostro anniversario con questa visita nei posti che videro tanti di noi iniziare il proprio Servizio di Leva crediamo possa essere il giusto modo per ricordare il passato, questa volta non quello più lontano dei nostri fondatori, ma il nostro, quello del C.A.R., quel luogo che ci ha visto divenire Alpini.

L'arrivo a Bra è stato per tutti noi l'inizio di una avventura che difficilmente potremo scordare. L'impatto, vissuto con un poco di timore avveniva per tutti alla Stazione di Bra dove ci attendevano i nostri istruttori, visti prima con un poco di timore, per scoprirli in seguito come fratelli maggiori.

Ci guardavamo in faccia un poco spauriti e lasciavamo la nostra baldanza fino a poco prima dimostrata, forse, per esorcizzare il nostro timore.

Erano tempi diversi. Per molti di noi l'allontanamento da casa era una cosa nuova, senza precedenti, che eravamo curiosi noi stessi di sapere ciò che avrebbe rappresentato nel nostro immediato futuro.

Subito inquadrati, con le nostre valigette in mano, ci accingemmo a compiere la poca distanza che ci separava dalla nostra nuova casa, la Caserma Trevisan.

Per alcuni la casa di tutta la naja ma per molti di noi solamente una casa provvisoria dove avremmo imparato i primi fondamenti della vita militare prima di partire verso i lontani Reggimenti.

Il periodo del C.A.R. e forse quello più anonimo perché seguito da avvenimenti forti vissuti ai nostri Battaglioni e alle nostre Compagnie. Disciplina, amicizia, nostalgia di fidanzate e famiglie lontane sono forse i ricordi più indelebili nella nostra mente, ma quando ci soffermiamo a pensare più intensamente al nostro servizio militare, ci rendiamo conto che quel primo periodo è stato quello che, sotto la guida dei nostri Ufficiali e accompagnati per mano dai nostri Caporali Istruttori sanciva il nostro marchio e ci ha dato l'imprinting di Alpini. Imprinting che abbiamo saputo in seguito sviluppare, coltivare e del quale siamo tutt'oggi fieri. Per questo motivo ancora oggi li ricordiamo non solamente con rispetto ma anche con affetto.

E’ per tutto ciò che siamo ritornati qui.

 
 

'L Quartè

 

 Il trovarsi davanti al fatto che il C.A.R. del 2° Rgt. Alpini aveva lasciato tracce indelebili nel cuore e nella mente di molti alpini e che il desiderio del salvataggio del pennone aveva assunto dimensioni extra territoriali assumendo carattere nazionale, ha dato spunto all’Amministrazione di Bra per compiere un passo ulteriore nel consacrare la vocazione alpina della città mettendo a disposizione di coloro che nelle ex caserme hanno iniziato o passato il loro periodo di servizio di leva, una nuova carica di ricordi.

Cosa fare allora per cercare di rinverdire i ricordi dei non pochi “ex ragazzi” che in questi anni, e certamente ancora in quelli a venire, mettono in conto una visita nella bella Città piemontese per ripercorrere o mostrare a figli, nipoti o quant’altri quali erano i luoghi dove, giovani e spensierati, avevano trascorso almeno un breve periodo del loro servizio di leva.

Così, l’amministrazione e il locale Gruppo Alpini hanno pensato di rinverdire il ricordo ormai sopito di ciò che la gente del posto aveva sempre contraddistinto con il nome dialettale di: “’l quartè” (il quartiere). Tale appellativo voleva comprendere l’insieme dei luoghi di natura militare che erano presenti a Bra sino dal secolo scorso.

 
 
 

La Giornata

 

Siamo ancora organizzando questa attività e pertanto non siamo ancora in grado di dare un programma definitivo della giornata. Siamo in contatto con il Gruppo di Bra e l’amministrazione comunale per organizzare una serie di momenti comuni che per loro natura sono legati alla loro collaborazione.

Per fare un esempio, la possibilità dell’alzabandiera sul nuovo pennone della ex caserma Trevisan e l’itinerario sui luoghi dove erano ubicate le altre caserme, il famoso “Quartè”.

Anche se non ancora definitivo, possiamo dare un programma di massima con ciò che sono le nostre intenzioni e che potremmo rendere operativo solo dopo le risposte dei soggetti indicati. va da se che se vi fossero degli intoppi lo stesso dovrà giocoforza subire delle modifiche.

 Ore 7,30: Partenza in pullman per Bra ;

Ore 9,45: arrivo a Bra;

Ore 10,00: Incontro con il Gruppo di Bra;

Ore 10,30: Saluto da parte dell’amministrazione di Bra;

Ore 10,45: Alzabandiera alla ex Caserma Trevisan;

Ore 11,00: Itinerario delle vecchie caserme;

Ore 12,30: trasferimento presso il ristorante;

Ore 12,45: Pranzo;

Ore 16,30: Saluti e cambio doni con il Gruppo di Bra;

Ore 17,00: Partenza per Genova;

Ore 19,30:  Arrivo a Rivarolo.

Anche se il programma non è ancora definitivo, abbiamo bisogno di un adesione di massima per organizzare la logistica nel modo più vicino alla realtà possibile,chiedere i preventivi e fissare la quota. Pensate ad esempio alla prenotazione del pranzo e alla scelta del pullman.

A tale scopo abbiamo predisposto un modulo elettronico che vi preghiamo di compilare comunque tenendo conto delle vostre intenzioni.

Potrete accedere al modulo a questo link: https://forms.gle/Lq1dfSr5WDA5WmV8A

Questa è la seconda volta che cerchiamo di svolgere una attività che esula dalla semplice cena o pranzo che sia. La prima volta fu un’escursione all’Antola e, nonostante il brutto tempo, ebbe un buon successo. Questa volta la gita in pullman approfittando del 65° anniversario di fondazione. Confidiamo nella partecipazione dei soci per far sì che anche questa attività sia un successo che rimanga nella memoria di tutti.

 
 
Contatti: info@alpinirivarolo.it
Se non vuoi più ricevere questa newsletter clicca qui