N° 2 - 25  Ottobre 2018 Notiziario del Gruppo di Rivarolo
Ciao
COMUNICATO

 


Purtroppo per svariati motivi non sono riuscito a far uscire questo foglio di collegamento con una cadenza accettabile durante quest’anno. E’ certamente strano veder uscire il notiziario N° 2 a ottobre, ma non sempre si riesce a fare quello che ci si propone. Spero di poter essere più puntuale in futuro.

Bruno

 

PARTECIPARE


Faber est suae quisque fortunae 1

 

In ogni organizzazione di persone: associazione, comunità ecc., il momento di vita associativa più importante è rappresentato dall’Assemblea dei soci.
Tale organo, che rappresenta il momento più democratico di una qualsiasi organizzazione, è un organo di indirizzo che decide la linea dell’organizzazione e chi è preposto a far si che tale linea venga seguita e sviluppata.
Nel nostro caso l’Assemblea si limita alla seconda parte del suo scopo. Infatti ogni anno ci riuniamo per fare sostanzialmente due cose: ascoltare una relazione morale, da parte del Capo Gruppo, che si limita a fare un elenco di attività svolte, una relazione finanziaria che comunica le spese sostenute e lo stato della cassa del gruppo e, una volta ogni tre anni, l’elezione del Capo Gruppo e dei membri del consiglio direttivo.
Purtroppo ben difficilmente l’Assemblea discute la linea di indirizzo, ovvero, ciò che il gruppo vuole fare durante l’anno e in che modo farlo. Praticamente da mandato ad un Consiglio Direttivo guidato dal Capo Gruppo di mantenere lo status quo.
Se da una parte è quasi diventato alla stregua di un peccato originale il demandare ogni decisione ad altri, si perde comunque un’occasione di partecipazione alle scelte associative che oltretutto ha anche lo scopo di amalgamare e dare identità al gruppo stesso.
Non possiamo trovare la scusa, mentendo a noi stessi, di dover fare un’Assemblea veloce perché ormai l’età dei soci è avanzata. Solitamente iniziamo l’Assemblea alle ore 20 e la concludiamo alle 21,30 comprendendo anche il piccolo spuntino come ormai da tradizione.
Se si vuole fare il salto per far si che il corpo sociale diventi parte attiva e non passiva, si possono trovare tempi e momenti diversi. In giro per l’Italia questo avviene normalmente.
Molti gruppi addirittura trasformano l’Assemblea in “Festa del tesseramento”. Non è necessario arrivare a tanto, ma si potrebbe ad esempio spostare l’Assemblea al Sabato o la Domenica mattina in modo tale che non rovini il sonno agli anziani e permetta una più ampia partecipazione. Se poi non vogliamo perdere le tradizioni, possiamo trasformare lo spuntino serale in una colazione.
Prepararsi all’Assemblea preparandosi a portare idee, ed offrendo partecipazione e disponibilità assumendo incarichi e perché no, “mugugni” costruttivi, lo si deve sentire come un diritto-dovere.
L’importante è dunque partecipare il più numerosi possibile e divenire parte attiva proponendo, discutendo ed esplicitando la propria opinione sia su ciò che ci piace che su ciò che non ci piace. Assieme si deve decidere ciò che vogliamo, la strada da intraprendere, il modo di essere e partecipare alle attività del nostro gruppo.
Una volta deciso assieme ciò che vogliamo possiamo finalmente dare il mandato al gruppo dirigente di garantire che avvenga ciò che abbiamo deciso.
Quest’anno l’Assemblea del nostro gruppo è chiamata a rinnovare le cariche sociali. Dunque quale occasione migliore per imprimere una svolta partecipativa? Insomma, in fin dei conti non si chiede molto ai soci del nostro bel gruppo: impegno, partecipazione, appartenenza. In altre parole “Alpinità”.

1 Ciascuno è artefice della propria sorte.

 

100 ANNI

 

Celebrazioni per i 100 anni dalla fine della Grande Guerra»

Non è per caso che tutti identifichino gli alpini quale icona della Grande guerra. l’inumana guerra a 3000 metri d’altezza e il loro comportamento hanno fatto di essi una leggenda.
Fu proprio il sacrificio di quegli alpini, che per loro natura odiano le guerre ma che sentivano il dovere di difendere le proprie case e respingere chi voleva calpestare il loro Paese, che unito a quel senso del dovere che è divenuto sino ai nostri giorni segno distintivo di tutti gli alpini in armi o in congedo, gli fecero compiere imprese memorabili.
E’ dunque in primo luogo a loro e ovviamente anche ai tanti caduti di altre armi che deve andare il nostro pensiero in queste celebrazioni.
Proprio per rendere ad essi tali onori si è voluto concludere queste celebrazioni con un atto che simultaneamente vedrà tutti i gruppi svolgere la stessa cerimonia. Ogni gruppo, prendendo a riferimento quei monumenti o quelle lapidi che ricordano chi compi l’estremo sacrificio, depositeranno una corona d’alloro e leggeranno un comune messaggio del presidente Favero, proprio per dire grazie a coloro che più non tornarono.
Nel nostro caso tale cerimonia verrà svolta presso il Monumento ai Caduti di piazza Petrella ovviamente alle ore 19,00 del 3 novembre.
Potrebbe essere bello invitare a tale cerimonia il Cap. Rossini con un eventuale rappresentanza di alpini. Siamo certi che, servizio permettendo, il Capitano, quale socio dell’A.N.A. sarà felice di poter partecipare a questa speciale cerimonia collettiva.

Al tempo stesso l’A.N.A. si è fatta promotrice della richiesta che la giornata de 4 Novembre Festa delle Forze Armate e dell’Unita d’Italia ritorni ad essere una giornata festiva. A tale scopo il Presidente Favero ha inviato una lettera al Capo dello Stato On. Sergio Mattarella.

Alleghiamo a questo notiziario le lettere del Presidente Favero riguardanti la giornata del 3 novembre e la richiesta di ripristino della festività del 4 Novembre.

 

 

Comunicazine cerimonia del 3 novembre

 

Lettera al Presidente della Repubblica
 
 Contatti: info@alpinirivarolo.it
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