Don Gastone Barecchia - "Don Croda"
“DON CRODA” E’ ANDATO AVANTI. ULTIMO CAPPELLANO DEGLI ALPINI IN RUSSIA

Era uno dei sacerdoti più anziani d'Italia. Si è spento nelle prime ore di mercoledì 2 novembre a Venezia, appena compiuti i 102 anni, don Gastone Barecchia. Nella città lagunare era noto a tutti soprattutto tra gli alpini come "don Croda" (il nome di una cima delle Dolomiti), causa una passione per la montagna mai venuta meno.

Una delle esperienze cruciali della sua vita è stata quella di cappellano militare durante la seconda guerra mondiale. E’ stato tenente cappellano nel 2º Reggimento artiglieria alpina della Divisione Tridentina e poi spedito in Russia, condividendo con gli alpini la drammatica ritirata. Non ha mai scritto diari o memorie. La sua mente è stata nel corso di questi anni un archivio prezioso di ricordi, aneddoti, episodi. Come la Messa del Natale '42, quando celebrò accompagnato dall'armonica a bocca  del beato don Carlo Gnocchi. Giunto l'ordine di ripiegamento, il 17 gennaio 1943, aprì quella sorta di valigia che conteneva l'altare da campo e, sollevando paramenti e testi sacri, saltarono fuori le bottiglie di vino, la riserva per la celebrazione della Messa. Ne distribuì ad alcuni artiglieri del 2° Reggimento, per incoraggiarli, ben consapevole che i giorni a venire sarebbero stati duri. Uno di essi sbottò, sorpreso: «Can de cappelan ecco dove nascondeva il vino».

Don Barecchia si è sempre detto convinto di avere evitato il congelamento ai piedi grazie ai consigli del suo attendente, un  montanaro saggio che intuiva i pericoli risultanti da una marcia nella neve: spalmarono piedi e gambe con il grasso anticongelante destinato ai pezzi di artiglieria, indossarono due paia di calze e non tolsero mai gli scarponi per tutta la ritirata. Ferito a una gamba da una granata che uccise sette alpini, venne caricato prima sul dorso di un mulo e poi su una slitta, da cui assistette alla battaglia di Nikolaevka. Uscito dalla sacca, fu ricoverato in un ospedale tedesco. Don Barecchia guarì, ma fino al giorno della sua scomparsa ha conservato nel suo corpo le schegge di quella granata.